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martedì 20 ottobre 2015

Indie: tanta passione, tanto lavoro

Grazie all’avvento degli smartphone, la parola selfie è entrata da qualche tempo nel linguaggio comune. Il termine, derivato dalla lingua inglese, è un autoscatto realizzato con una fotocamera digitale: qualcosa di prettamente amatoriale che, nonostante i mezzi sempre più sofisticati e i possibili buoni risultati dello scatto, non può sostituirsi all’esperta mano di un fotografo professionista. Non garantisce un risultato di alto livello artistico e, se accade, nella maggior parte dei casi l’esito è casuale, raramente ripetibile. Un selfie è l’espressione moderna del narcisismo. È diventato talmente popolare, tanto nei vip quanto nelle persone comuni, da attecchire, come concetto, anche in altre forme di comunicazione.

Per esempio nella categoria degli autori del nuovo secolo che, grazie alle attuali piattaforme digitali, possono pubblicare i loro manoscritti sotto forma di libri elettronici – eBook – ed essere distribuiti, attraverso gli store online, in tutto il mondo senza più sottostare alle rigide ed elitarie regole dell’editoria classica. La maggiore libertà ha creato una completa mancanza di filtri – editore – e, potenzialmente, chiunque può pubblicare qualsiasi cosa. Ecco perché il Self Published Author è (quasi) sempre riconosciuto nell’acronimo di selfie. Se questo può risultare corretto in molti casi, è meno corretto addossare l’acronimo a tutti gli autori che pubblicano senza il sostegno dell’editoria classica. Non tutti scrivono un libro con la stessa leggerezza amatoriale di un autoscatto. C’è differenza tra l’improvvisazione e il lavoro: la prima è frutto del caso, di un lampo d’ispirazione, della voglia di buttarsi in un’esperienza sconosciuta; il secondo è impegno, pianificazione, strategia e desiderio di costruire. Succede per i medici, per gli idraulici, per gli architetti, per gli elettricisti: un indipendente è apprezzato perlomeno quanto un dipendente, se non di più. Purché sia in grado di dimostrarsi qualificato.

Un autore indipendente deve svolgere tutte le attività che può vantare almeno una piccola casa editrice. Ha il dovere di rivolgersi ad altri professionisti per mansioni che lui stesso non ha la capacità necessaria di assolvere. Un indie – questo sì acronimo di autore indipendente – non può permettersi di possedere solo l’ispirazione per realizzare un manoscritto: è come se un chirurgo conoscesse alla perfezione ogni suo bisturi senza sapere come operare un paziente. A un indie occorre un piano di lavoro, in seguito potrà dedicarsi alla stesura del testo. Imprescindibile è la documentazione: se vuoi scrivere un’avventura ambientata in riva al mare, devi sapere alla perfezione come sia quel mare. Il lettore dovrà percepirne l’odore, il rumore, la temperatura, il colore. Il testo dovrà essere perfetto: privo di qualsiasi errore ortografico – sebbene nessun libro al mondo ne sia completamente esente –, scritto con la miglior sintassi possibile. Paragrafi, formato e formattazione dovranno essere impeccabili. Occorrerà un lavoro grafico professionale per studiare copertina e contenuti, scegliere colori e illustrazioni, sintetizzare, individuare le font migliori per rappresentare la propria immagine in armonia con il genere del libro. E, quando la pianificazione del manoscritto sarà completa, quando ogni collaboratore scelto potrà dedicarsi alla sua parte di progetto, l’indie dovrà investire sulla propria immagine cercando di offrire alla prossima pubblicazione tutto il supporto adeguato, sia online sia offline. Esattamente come un medico, un idraulico, un architetto o un elettricista; ovvero un piccolo imprenditore, che non può permettersi di fornire una prestazione inferiore a qualsiasi rinomata società. Se l’autore indipendente esegue con scrupolo ogni singola fase del suo piano di lavoro – come avviene nel cinema o nella musica, altre forme di arte indie – il popolare selfie resta ancorato al suo significato principe: l’autoscatto. A quel punto sarà persino divertente e simpatico usare lo smartphone per ritrarsi insieme al proprio libro, frutto di fatiche e impegno.
Fammi conoscere le tue opinioni lasciandomi un commento QUI.

6 commenti:

marialuisa moro ha detto...

Grazie per il tuo articolo: tematica interessante e attuale, che condivido in pieno. Io stessa sono indie e so cosa significhi.
MarialuisA Moro

Alberto Camerra ha detto...

@Marialuisa Moro

Grazie a te per il riscontro e per l'apprezzamento del mio articolo.
Felice di constatare l'esattezza delle mie affermazioni anche in un'altra voce.

Un caro saluto.
:)

Nella Crosiglia ha detto...

Mio caro Alberto , ti scrivo qui perchè non mi permettono di inviarti la domanda che ti voglio rivolgere attraverso i contatti..Questo web...!!!!!
Volevo sapere dove posso ordinare in edizione cartacea( Natale si avvicina) Caprice e il cavaliere nelle provicne di Imperia o Sanremo..grazie!( ponente ligure compreso)
Un bacio e complimenti vivissimi...

Nella Crosiglia ha detto...

L'ultimo commento è il mio e non mi sono firmata..sono Nella Crosiglia

Alberto Camerra ha detto...

@Nella Crosiglia

Strano. In giornata verifico se ci sono dei problemi e te lo scrivo qui.
Per quanto riguarda la tua gradita richiesta, invece, vado subito a scriverti alcune librerie nella zona preferita:
Imperia - Libreria Ragazzi di Ameglio Tiziana, via Vieusseux 14/1
Savona - Feltrinelli Point, via Astengo 9R/11R
Savona - Libraccio Savona, Corso Italia 235/R
Finale Ligure - Libreria Cento Fiori, via Ghiglieri 1
A Sanremo non mi risulta ce ne siano, dal mio elenco.
Ad ogni modo non preoccuparti: se queste quattro non ti vanno bene, prova a entrare in una a te vicina chiedendo precise informazioni al libraio circa la reperibilità del libro (ricordando di ricopiarti tutti i dati).
Tiene presente che, in una libreria non in elenco, occorrono almeno tre settimane per farti avere il libro (nelle altre un po' meno). Quindi se ti rechi a breve riuscirai ad averlo prima di Natale, senza problemi.
Fammi sapere.
Ti ringrazio.
:)

Alberto Camerra ha detto...

@Nella Crosiglia

Per quanto riguarda il problema con il modulo contatti, tranquillizzati: il web non ce l'ha con te.
C'è un problema tecnico.
Sto facendo verificare di cosa si tratti.
Se però vuoi scrivermi, sempre nella pagina contatti, in fondo, trovi un N.B.
È una soluzione momentanea. Ti basta cliccare sopra il recapito di e-mail dell'ultima riga e il tuo programma di posta si aprirà in automatico per permetterti di spedirmi la missiva.
;-)