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lunedì 8 maggio 2017

Tre mesi di racconti brevi

Invidio con profonda ammirazione gli scrittori che hanno la fortuna di aver firmato un contratto con una rinomata e importante casa editrice. Allo stesso tempo, provo orgoglio per la mia condizione di autore indipendente e nessun rimpianto. È comunque innegabile il miglior tenore di vita che può offrire un valido contratto editoriale, non tanto per l’aspetto economico – senza il quale, ci sarebbe una minor differenza tra le due categorie di autori – ma anche e soprattutto per la differente organizzazione del tempo. Uno scrittore sotto contratto ha la possibilità di impegnarsi su un lavoro alla volta, magari più di uno però quella è la sua attività principale.

Un autore indipendente – che si differenzia dallo scrittore proprio per la sua narrativa non riconosciuta da un editore classico – deve invece barcamenarsi, spesso, in molteplici impegni per riuscire a sbarcare il lunario. Il peggio è quando la scrittura rappresenta soltanto un’attività a margine, perché non sufficientemente remunerativa per garantire il pane quotidiano. In quest’ultimo caso, l’autore può anche comportarsi da vero stacanovista ma, troppo spesso, la sua narrativa è ritagliata da momenti sporadici della giornata, della settimana, o del mese.

Ecco perché mi sento fiero per essere riuscito, in un momento particolarmente complicato della mia vita, a concludere la prima stagione di Belladonna; la nuova serie di racconti brevi pubblicata, online, sul mio laboratorio di scrittura. Specie in ragione del fatto che, parallelamente alle vicende della caparbia Sofia di Spannaci, sto lavorando alla stesura del mio nuovo romanzo. L’impegno rappresentato dal laboratorio di scrittura lo porto avanti per il gradimento riscontrato in una piccola ma importante schiera di lettori, gli stessi sono anche fedeli acquirenti delle mie opere editoriali e rappresentano, come ho scritto in altre occasioni, un basilare banco di prova per gli sviluppi narrativi. Belladonna è stata pubblicata sul blog per tre mesi ricevendo, sin dagli esordi, un apprezzamento generoso.
Da febbraio a maggio, Sofia di Spannaci – paesino immaginario situato sui monti Madonie e in prossimità di Enna, nel cuore della Sicilia – ha dato sfoggio delle sue abilità dialettiche e di una invidiabile capacità nell’affrontare, con astuzia, le situazioni più complicate figlie di un tessuto sociale caratteristico e problematico. I brevi racconti della prima stagione sono sette, più una prefazione. Tengo particolarmente a Belladonna perché si tratta di uno dei miei lavori più recenti, una novità assoluta per il blog. Nel corso del 2017, per la precisione nella seconda metà dell’anno, ho in programma anche un’altra novità destinata al laboratorio di scrittura, ma ci tornerò sopra al momento opportuno. Per ora, la soddisfazione di aver concluso questo ciclo di racconti brevi, offrendo attraverso essi il mio stile aggiornato, è davvero piacevole. Se il tempo disponibile lo permetterà, se il piccolo zoccolo duro di lettori mi seguirà, ho già in previsione una seconda stagione di questo nuovo personaggio, ipoteticamente programmata per l’anno venturo. Perché, al di là di tutto, una cosa è sicura: da Sofia Belladonna è molto difficile staccarsi.
Fammi conoscere le tue opinioni lasciandomi un commento QUI. 

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