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venerdì 4 ottobre 2013

Licenza di Leggere

Non c'è da stare immobili seduti lì a guardare. E forse proprio questo che me la fa preferire: è che con la radio non si smette di pensare.Eugenio Finardi lo canta da anni ed è uno dei suoi cavalli di battaglia di sempre, questa La radio. Il cantautore milanese lo ha capito già nel 1976, anno di uscita del suo secondo long playing (prima degli mp3 e prima dei CD) ed il brano citato e contenuto in quel lavoro; inizialmente jingle di Radio Popolare divenne, in breve, un vero e proprio simbolo di tutte le radio libere. La radio è un mezzo versatile e potente; ti permette di fare molte altre attività, lavorative o di studio, diventando un sottofondo sonoro in grado di accompagnarti per gran parte della giornata.