Lila, per amici, parenti e conoscenti, Dalila all’anagrafe, è una ragazzina dai capelli rossi come le fiamme, e dagli occhi verdi come smeraldi, apparsa in un suo serial online pubblicato sul mio laboratorio di scrittura, a partire dal mese di ottobre, sino al recente Natale. – La donna che fu la rovina di Sansone, portandolo a tradire fede e ideali: la più subdola e malvagia femmina della Bibbia – le ricorda Bozo, uno squinternato maestro di magia dagli occhialini tondi, tenuti insieme dal nastro isolante. Lila, come molti altri adolescenti, non si accetta per quella che è: preferirebbe essere un’altra, giovarsi di un nome diverso che non le rammenti le nefaste origini bibliche e padroneggiare le arti occulte da vera strega. Lei è però figlia del nostro tempo, dove le uniche magie acclamate sono quelle offerte da supporti elettronici mobili come smartphone, tablet e schermi videolucidi; da qui la sua necessità di eludere una realtà effimera per abbracciare qualcosa di molto più profondo.
Partita dalla Sacra di San Michele, nella Val di Susa piemontese – ideale complemento a quello che sarà il mio nuovo romanzo previsto per febbraio 2018 –, Lila s’imbarca in un’avventura dai risvolti imprevedibili che affonda, a piene mani, tra ironia e sarcasmo. Dopo lo stravagante Maestro Bozo, incaricatosi di conferirle non ben note facoltà paranormali all’ombra del mito di Merlino e Artù, Lila tenta la carta offerta dalla guida Carmilla; una stramba fattucchiera che ha eretto il proprio santuario tra candele, incenso e odore di carote fritte per gli avanzi del cibo appena consumato. Qui emerge l’ingenuità della ragazza, talmente concentrata a raggiungere un obiettivo impalpabile molto più grande di lei, da evidenziare i limiti della conoscenza verso il suo stesso corpo. A poco servono gli ammonimenti della zia Costanza: l’occulto non esiste e se dovesse, per assurdo, esistere sul serio, come pensi di poterlo trovare tu?
Il serial Lila appare integralmente QUI.
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