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lunedì 28 marzo 2022

Scrittori maledetti

Quando penso agli scrittori e ai poeti maledetti ho davanti una scena precisa di un film, tratto da uno dei capolavori della letteratura mondiale: Chiedi alla polvere. L’impatto del titolo è potente, unico, probabilmente tra i più riusciti nella storia dell'editoria, singolare come il John Fante che ha scritto l’opera e il protagonista, azzeccato, della riuscita pellicola omonima.

Bruciare di passione e arte
L’immagine è la seguente: Colin Farrell, che interpreta Arturo Bandini, il protagonista del libro, seduto di notte alla sua macchina da scrivere con una bottiglia accanto. Lo scrittore è in canotta per le temperature esterne e interne - dovute all’alcol -, lo sguardo è perso nei suoi mondi interiori, e la sua innamorata Camilla tenta di offrirgli l’unica ancora possibile per tenerlo saldato a questa realtà: una disperata offerta d’amore.


Non lo decidi tu
Scandagliare i demoni dell’animo umano, fissare l’abisso sull’orlo di un dirupo, significa rischiare d’essere divorati dalla stessa oscurità che si mostra tra le pagine di un libro. Scrivere è una delle attività più pericolose e infime dell’uomo: rischia di bruciarti l’anima al pari di un incendio che esplode addosso a un vigile del fuoco per consumargli la carne. Ma non sei tu a sceglierlo: sei preda e non predatore. 

Sciacalli e coccodrilli
Esagero un poco? Forse o forse no. Un proverbio dei nativi americani cita: Ogni volta che vuoi giudicare qualcuno, cammina prima per tre lune nei suoi mocassini. Ho conosciuto sciacalli benestanti e vili, che hanno provato a saccheggiare, senza successo, la mia macchina da scrivere. Ho conosciuto coccodrilli e scorpioni che, sciorinando lacrime false, hanno ingurgitato quanto ho meticolosamente costruito e colpito alle spalle con pungiglione velenoso. Questi animali proseguiranno a rotolare nel fango ingozzandosi di carogne e, chissà, divorandosi anche tra loro. Io, rimasto in sola canotta, ho preferito la mia stanza torrida e la promessa d’amore.

Cosa ne è stato di loro?
Tornando a monte, magari queste poche righe potrebbero aver suscitato la curiosità di qualcuno sulle sorti di Arturo Bandini e della sua Camilla. L’epoca è quella della Grande depressione – mai così attuale – durante la quale, con non poche difficoltà, la coppia vive un’intensa relazione che permette ad Arturo di completare il suo romanzo e a Camilla di imparare a leggere grazie all’uomo che ama. Lui la porterà per sempre con sé, anche dopo la sua morte, in un deserto di polvere e successo.


I migliori tra tutti
Talvolta, con sempre maggiore frequenza considerato il crescente numero delle pubblicazioni a mia firma, mi viene chiesto quale sia il libro migliore che ho scritto. In sostanza, è come se a un padre di famiglia chiedessero quale figlio preferisce. La risposta del padre sarebbe quella di citare le qualità di ognuno di loro: il più serio, il più scanzonato, il più modesto, il più sognatore, il più concreto e via di questo passo. Io li amo tutti. Qualcuno mi diverte più degli altri e, casualmente, sono anche quelli più apprezzati e venduti.

Progetti in corso
Amo riempire la cantina di legna per l’inverno, così da poter affrontare la bella stagione con qualcosa di nuovo. Ho cesellato nei minimi particolari un progetto elaborato negli ultimi due anni. Non so se questa prossima opera contribuirà ad aprirmi le porte della categoria scrittori maledetti, tuttavia rappresenta una necessaria boccata d’ossigeno, una volta conclusi gli ultimi ritocchi e averla dotata del vestito migliore. S’intitola Marte mon amour. Perché l’amore c’entra sempre ed è l’unico sentimento che potrà salvarci dalle miserie umane.

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