La cucina giapponese ha un condimento piccante che viene utilizzato in molti piatti tipici, si presenta come una salsa di colore verde denominata wasabi. Lo stesso nome utilizzato per il titolo di un film con Jean Reno, nel quale il protagonista ne consuma interi piatti senza battere ciglio, ritenendola la guarnizione ideale delle sue giornate crude.
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sabato 11 maggio 2024
lunedì 28 marzo 2022
Scrittori maledetti
Quando penso agli scrittori e ai poeti maledetti ho davanti una scena precisa di un film, tratto da uno dei capolavori della letteratura mondiale: Chiedi alla polvere. L’impatto del titolo è potente, unico, probabilmente tra i più riusciti nella storia dell'editoria, singolare come il John Fante che ha scritto l’opera e il protagonista, azzeccato, della riuscita pellicola omonima.
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lunedì 8 marzo 2021
Edizioni acab
Verso di te rotolo, verso di te, balena che tutto distruggi senza riportar vittoria; fino all’ultimo mi azzuffo con te, dal cuore dell’inferno ti trafiggo. Sono le ultime parole del capitano Achab, pronunciate nella cieca determinazione della sua lotta contro Moby Dick. Il personaggio di Melville ispira anche il nome delle nuove edizioni indipendenti che pubblicano i miei libri.
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giovedì 6 dicembre 2018
I ghostwriter sono tra noi
Il mese scorso ho accennato a un termine in uso
nell’editoria classica e in quella digitale ma che non tutti, fuori dall’ambito
librario, conoscono: il ghostwriter.
Letteralmente, lo scrittore fantasma
esiste… ed è tra di noi. È un luogo
abbastanza comune, in Italia, parlare di paese popolato da innumerevoli
scrittori e da un inferiore numero di lettori: si tende a scrivere, ma si
ignora la lettura. Probabilmente lo scrittore, nella nostra penisola,
è equiparabile alla figura dell’allenatore di calcio.
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giovedì 4 ottobre 2018
Il boicottaggio degli indipendenti
L’editoria, come risaputo, è in forte crisi. La perdita di lettori in narrativa è costante, non risparmia nessuna casa editrice e colpisce i vari settori del libro e del fumetto. Le eccezioni naturalmente ci sono: ogni tanto l’opera di qualche autore riesce ad attirare l’attenzione generale e a balzare in cima alle classifiche di vendita, staccandosi dagli altri. In un simile e duraturo periodo di depressione economico-culturale, gli indipendenti, vero serbatoio di idee e novità, sono boicottati dagli strumenti promozionali gratuiti di rete. L’emblema del cambio di tendenza è rappresentato da Facebook, il social media più diffuso e conosciuto nel nostro paese, che negli ultimi tempi ha eretto una serie di paletti e divieti a danno degli autori indipendenti.
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mercoledì 8 agosto 2018
I Fantastici Quattro... meno due
Scrivevo della nona arte, diversi anni fa, sul mio primo blog: Nuvole di Fumetto. Oggi seguo ancora assiduamente questa forma d’intrattenimento, seppur in forte crisi a causa della carenza di lettori attratti da strumenti d’evasione – cinema, games, video ecc. – che, per ironia della sorte, al fumetto devono tutto. La narrazione di qualsiasi genere è figlia del movimento per immagini e, in questo, la nona arte è legittima antesignana. Torno a scriverne qui per un evento, a mio parere, degno di attenzione. Ci sono voluti tre anni di attesa ma, finalmente, i Fantastici Quattro, il fumetto più straordinario del mondo, come cita, a ragione, il sottotitolo scelto dall’editore, torna in edicola negli Stati Uniti. È un avvenimento molto importante, per i comics americani e nel resto del mondo: il formidabile quartetto è il primo fumetto supereroistico di casa Marvel, nato nel lontano 1961 per opera delle geniali menti di Stan Lee e Jack Kirby.
lunedì 2 ottobre 2017
Irlanda, spionaggio e occhi verdi
Ho iniziato a scrivere il mio primo romanzo, Fiori nella Neve, nel 2006. All’epoca, l’editoria digitale e la possibilità di essere un autore indie era ancora un frutto acerbo, che stava appena mostrando i primi germogli. Così, non avendo ancora ben chiara la finalità di quanto stavo scrivendo, ho destinato quella prima fatica letteraria alla rete, a un blog che divenne il mio laboratorio di scrittura. Tramite la pubblicazione online, per mezzo di articoli – post –, quel romanzo prese forma capitolo dopo capitolo: postai i primi sei, in forma parzialmente completa, e raccolsi un consenso unanime, da parte dei blogger – in quegli anni, i social network erano ancora un fenomeno in piena evoluzione e i blog potevano contare su una massiccia frequenza di utenti –.
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venerdì 8 settembre 2017
Riflessioni con l'autunno alle porte
L’estate è il momento peggiore per scrivere: lo schermo di un computer, già caldo di suo, diventa una superficie bollente. Senza contare il richiamo della bella stagione che, avendone la possibilità, ti attira a trascorrere una quantità superiore di tempo all’aria aperta. Molto meglio l’autunno, perché conserva ancora il tepore tipico delle giornate estive e rende il lavoro davanti a un computer sicuramente più invitante. In realtà, non mi sono quasi mai fermato e ho portato avanti vari progetti di scrittura: il prossimo romanzo, la seconda edizione di una pubblicazione già edita, la prossima serie per il blog, la collaborazione con un’autrice indie.
Nella seconda metà di questo stesso anno e nei primi mesi del 2018 le pubblicazioni su carta, in digitale e online non mancheranno.
Nella seconda metà di questo stesso anno e nei primi mesi del 2018 le pubblicazioni su carta, in digitale e online non mancheranno.
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mercoledì 5 luglio 2017
Il compleanno di Cora
Non ho mai amato ricordare i compleanni perché sono un fastidio senza capo né coda. Lo sono per la persona che compie gli anni e che si sente, inevitabilmente, più vecchia di dodici mesi e lo sono per chi deve fare gli auguri al diretto interessato, perché spesso è difficile capire se li gradisca o meno. Soprattutto quando l’età avanza. Quando la giovinezza lascia spazio alla maturità e, in seguito, alla vecchiaia. Nessuno vorrebbe invecchiare, ma rimanere giovani per sempre è un’utopia che un intervento estetico non potrà mai concretizzare. Occorre allora farsene una ragione, accettare e accettarsi: gli anni trascorrono per tutti, nessuno escluso. Stavolta tocca al mio lavoro più recente che, proprio in questi giorni, festeggia un anno dalla sua pubblicazione.
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martedì 4 aprile 2017
Non me lo chiedere
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lunedì 6 marzo 2017
Una bestia chiamata critica
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lunedì 9 gennaio 2017
Arrivi e nuove partenze
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mercoledì 8 giugno 2016
Me lo ha suggerito Edoardo Bennato
Tra scrittura e musica c’è un sottile filo di unione, perché la canzonetta popolare non esisterebbe senza testo. Prima di cimentarmi nella narrativa scrivevo per il fumetto indipendente e, prima ancora, per la musica leggera. Ho realizzato i testi delle canzoni di un paio di band indipendenti: sia attingendo a composizioni che riposavano nel cassetto e sia realizzandone di nuove. Un brano, Baby Killer, è stato pubblicato nell’antologia Pensieri Volontari, mentre altri sono stati adattati per il serial Clown, caposaldo del mio laboratorio di scrittura. Quest’ultimo personaggio, a volte, sembra ammiccare ad alcune opere di uno dei più grandi rocker italiani: Edoardo Bennato. L’artista, con la sua penna dissacrante, ironica e graffiante ha caratterizzato, insieme a pochi altri, il panorama musicale nostrano del ventesimo secolo. Se Bennato è ricordato per brani indelebili come Un giorno credi, L’isola che non c’è, Sono solo canzonette e moltissimi altri, che sarebbe impossibile riuscire a elencare senza fare torto ai non menzionati, in pochi avranno memoria di una sua singolare mossa discografica.
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venerdì 6 maggio 2016
Due lustri di narrativa
In realtà non me ne sono nemmeno accorto; se la chiusura del mio nuovo romanzo non stesse subendo qualche comprensibile intoppo lungo la strada, forse, questo 2016 sarebbe scivolato via come i precedenti anni: progetto, stesura e pubblicazione di qualche nuovo racconto online, qualche bozza da mettere nel cassetto, in attesa di sviluppo, e altre idee da prendere in considerazione per continuare a percorrere il sentiero tracciato. Invece, come ho anticipato QUI, l’anno in corso ha per me un significato un po’ diverso dal solito: segna i miei dieci anni, a dicembre, di impegno nel campo della narrativa. Non amo festeggiamenti e compleanni, di natura tendo a essere schivo e riservato; inoltre non ci sono particolari traguardi da mettere in risalto. Mi è sembrato comunque doveroso, almeno nei confronti di chi li ha amati, proporre quei racconti che mi hanno permesso di partecipare ad alcuni concorsi letterari, raccogliendoli in un’antologia.
lunedì 7 marzo 2016
Tutto inizia in copertina
Arriva un invito a una serata di gala e, sul medesimo, è richiesto l’abito adatto: come ci si comporta? Abbastanza semplice, immagino, perché come cita un vecchio proverbio: l’abito non fa il monaco. Il Manzoni, responsabile della frase pronunciata dal Conte zio nel suo I promessi sposi, si riferisce all’inganno che certe apparenze possono comportare nel giudicare una persona a prima vista. Anche un libro può ingannare. Se ci si ferma alla copertina e il grafico è molto abile, potremmo restare delusi dal contenuto. Di contro, una brutta copertina, poco rappresentativa, potrebbe rendere vano lo sforzo dell’autore del manoscritto e fargli perdere l’attenzione del lettore. Ho letto libri con un buon testo – talvolta inferiore, altre volte superiore alla qualità della grafica – e con un’immagine di copertina completamente estranea alle tematiche interne: mi è successo con un fantasy, che aveva sulla cover un cavaliere templare mai menzionato, neppure per errore, dall’autore.
venerdì 1 gennaio 2016
Il segreto del nuovo romanzo
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giovedì 12 novembre 2015
Tra editore e libreria passa la distribuzione
Il lettore ancorato alla tradizione del libro cartaceo e poco propenso agli acquisti attraverso la rete, sceglie la rivendita fisica. Se la scelta ricade su uno scrittore noto, pubblicato da un gruppo editoriale rinomato, non ci saranno difficoltà di sorta: una manciata di copie saranno sempre presenti sugli scaffali. Ma se lo scrittore è poco noto, oppure esordiente, e la casa editrice pubblica un basso numero di copie, cosa succede? Spesso il libro è introvabile. E, alla domanda circa la sua reperibilità, il gestore del punto vendita può rispondere in vari modi:
A) Deve ancora uscire. Arriverà con le prossime ordinazioni.
B) Ne sono arrivati pochi e li ho venduti tutti, bisognerà aspettare il riordino.
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martedì 20 ottobre 2015
Indie: tanta passione, tanto lavoro
Grazie all’avvento degli smartphone, la parola selfie è entrata da qualche tempo nel linguaggio comune. Il termine, derivato dalla lingua inglese, è un autoscatto realizzato con una fotocamera digitale: qualcosa di prettamente amatoriale che, nonostante i mezzi sempre più sofisticati e i possibili buoni risultati dello scatto, non può sostituirsi all’esperta mano di un fotografo professionista. Non garantisce un risultato di alto livello artistico e, se accade, nella maggior parte dei casi l’esito è casuale, raramente ripetibile. Un selfie è l’espressione moderna del narcisismo. È diventato talmente popolare, tanto nei vip quanto nelle persone comuni, da attecchire, come concetto, anche in altre forme di comunicazione.
mercoledì 23 settembre 2015
Caprice e il cavaliere anche in brossura
Da almeno un paio d’anni, quando acquisto un libro di narrativa mi indirizzo alla sua versione digitale. Mi sono procurato un Kindle, l’eReader di Amazon, e la mia esperienza di lettura ne ha guadagnato in tutti i sensi: non ho più problemi di spazio disponibile, leggere sopra l’inchiostro liquido è meno faticoso e l’impegno economico, rispetto alla carta, nella maggior parte dei casi è molto inferiore, in quanto un libro digitale può arrivare a costare dal 30 all’80% in meno – e persino oltre, se l’eBook è in offerta –. Non ho eliminato le edizioni in brossura dal mio carrello della spesa, però almeno nove libri su dieci li acquisto in eBook.
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mercoledì 20 maggio 2015
Passaparola, verità e menzogna
Riuscire a vendere libri, oggigiorno, è diventata una vera e propria impresa. Non soltanto per la difficoltà oggettiva di un mercato sordo alla lettura, che indica gli acquirenti di libri in costante calo, – con la crisi finanziaria come pretesto perenne, persino quando la crisi non c’era – ma proprio perché, uno dei più grossi strumenti spontanei della promozione editoriale, il passaparola, è talvolta falsato da giudizi adulterati. L’affermazione è pesante, me ne rendo conto, è possibile condividerla oppure non farlo. Tuttavia è un dato oggettivo che il lettore abbia in mano le fortune di un libro.
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