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lunedì 7 maggio 2018

Cowboys contro alieni

Cinema e narrativa sono influenzati l’uno dall’altra dando origine, talvolta, a una commistione di generi. È il caso di Cowboys & Aliens, pellicola che unisce western e fantascienza in un affresco particolare. Gli amanti della vecchia frontiera, della polvere e del calore insopportabile, dei pistoleri e della vita selvaggia, sono abituati a gustare elementi classici e riconoscibili che sono il vero fascino caratteristico del West. In Italia vantiamo un fumetto che compie, proprio in questo periodo, settant’anni di presenza mensile ininterrotta in edicola, Tex, che rappresenta un must ineguagliato per un periodico western: ancora oggi è il fumetto più venduto, con le sue, circa, duecentomila copie. Nessuno è mai riuscito a superare il successo di Tex – tranne il solo Dylan Dog, per qualche anno – e a restare costantemente sulla cresta dell’onda.

Ci hanno provato, certo. Inutilmente. Fumetti e libri, per quanto apprezzati, non hanno mai contato gli stessi acquirenti del ranger più famoso. Accostare elementi classici e tramutarli in un’opera d’intrattenimento solida, seguita e amata, è un’impresa titanica, che prevede, oltre all’imprescindibile bravura dei suoi creatori anche una massiccia dose di fortuna. Amo il western. Ho ereditato questa passione da mio padre e cerco di non perdere nessun film, telefilm, libro o fumetto dedicato a questo genere narrativo. Mi sono immerso in queste atmosfere anche in prima persona, grazie al mio serial, pubblicato online, Lakota, e al mio romanzo Luna senza Inverno.

Tempo e idee permettendo mi riprometto di raccontare ancora, in futuro, la vita sulle strade polverose del West. Uscito nel 2011, Cowboys & Aliens mi lasciava dubbioso, proprio per le motivazioni espresse in apertura: è difficile, ai limiti del possibile, rendere avvincente una storia inquinando un genere classico con la fantascienza. Avevo però davanti molti diversi richiami, per avvicinarmi a questo film. Sembrava quasi ammiccare verso di me, certo di possedere un carisma indiscutibile. E, in effetti, i fattori d’attrazione della pellicola sono molteplici.
  1. Il regista. Jon Favreau ha le carte in regola,
    perché ha realizzato uno dei migliori film mai usciti sui super-eroi, fedele e concreto, spalleggiato da un attore, Robert Downey Jr., perfetto nella parte: Iron Man.
  2. Il protagonista. Daniel Craig è stato capace di sovvertire i pronostici, tutti contro di lui, nell’interpretazione di James Bond. Reputo il suo 007 il migliore, in grado di farmi persino amare una saga che non mi ha mai colpito prima.
  3. I protagonisti aggiunti. Harrison Ford; impossibile non apprezzare i suoi ruoli memorabili in Star Wars e Indiana Jones: non delude mai. Olivia Wilde; giovane, affascinante e brava, ha conquistato il pubblico in Dr. House, oggi è tra le migliori attrici di Hollywood.
Cowboys & Aliens ricorda i film degli anni andati, quelli considerati B-Movie a causa degli azzardi
narrativi. È un’opera temeraria, spesso in bilico tra grottesco e perplessità, che lancia una sfida a quella sospensione della realtà necessaria per apprezzare fino in fondo il prodotto creativo. Non è un film solo western e non è neppure un film solo di fantascienza. È il cinema che celebra pistole e cavalli, astronavi e mondi lontani, quell’universo d’insostituibile leggerezza che ci permette ancora di poter sognare: la fantasia.
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